
A tavola dopo una lite banale ha preso un coltello e gli ha tagliato la pancia. Schizza un po’ di sangue su una anonima pasta al pesto. Poi doveva far sparire il cadavere. Lo tira giù dalla sedia, lo trascina per il pavimento sporcando di sangue il corridoio, lo butta nel water e poi con uno spazzolino da cesso, cioè uno spazzolino più grande del normale, grande quanto uno scopino del cesso, tentatava di mandarlo giù, di sotto dalle tartarughe ninja,lamentando tra sé di aver schiacciato il tasto col serbatoio da 3 litri anzicchè quello da 12:imputava a questo errore la non discesa del grassone rompiscatole giù a mangiare pizza con Lucifero. Allora lo tirava su, aveva i capelli bagnati. La camicia sporca di sangue. Gli occhi vitrei. La bocca intarsiata di bava. E giù per terra di nuovo con un tonfo della testa e sangue pure da là. Pesava sempre di più quell’ammasso di trippa che era costretto a portarsi per la casa nel tentativo di trovare una soluzione per lo smaltimento. Smaltimento rifiuti sacco dell’immondizia nero quello grande delle manifestazioni ecco la soluzione adesso lo prendo ecco sì il cassetto là in basso no quello sopra non il rotolo di alluminio ecco l’ho trovato ma sto sacco di patate ci sta quà dentro o non ci sta ecco non ci sta ora come me ne sbarazzo che noia ecco era meglio se stavo fermo e continuavo a guardare tg1 ora no uffa era meglio ammazzarlo forse del tg1 non lo so che palle oggi pomeriggio poi devo uscire ma qua devo sbarazzarmi non posso chiamare la ditta smaltimento dell’altra volta vogliono un sacco di soldi per smaltire nella vasca sto sacco di merda ma mi aveva rotto mi chiederà un movente la polizia se mi becca non lo sopportavo che devo dire ma perché non lo so oggi pomeriggio partita di pallavolo femminile e poi tanti baci alla tipa che ho incontrato ieri ma non mi vuole mi da una cinquina. Niente, nel sacco non entrava. Decise di fare una autopsia. Non ricordava dove fosse il fegato. Taglio a caso lì, taglio a caso là, sembrava un pollo scuoiato e le interiora una poltiglia informe. Non gli dava una logica sequenziale nemmeno nell’apparato digerente o dirigente o come diavolo si chiama, tranne per gli organi più grandi, unici ben distinguibili in quel marasma di sangue e ripiegature e ripieghine e pieghe e ripieghette dei tessuti (di lino). Chissà come cazzo fanno i miei amici che studiano medicina a impararsi ste cose poi che noia studiarsi cinquecentomilamigliaia di ste robe già mi annoia chissà perché dovevo controllare il fegato ah sì per vedere dove dovrò operarmi quando avrò bruciato tutto con l’alcool e invece forti le ossa mi piacerebbe comprare uno scheletro per il prossimo halloween ora vediamo solo che mi annoiano ste feste private facciamo una cosa tutti insieme al mare ma per il mare c’è troppo freddo meglio la montagna ma la montagna uffa non c’è posto ce n’è sempre una poi certo che mi annoio e sono annoiato da sti oggetti nel mondo. Realizzò che l’unica soluzione era prendere in mano il telefono e chiamare la ditta di esperti dissolutori di cadavere. Arrivati. Di nuovo la strada per il bagno, sangue nel corridoio e, stavolta, gettato nella vasca come un tonno appena pescato di 40kg con contusioni plurime al dovunque. Il sottofondo del barbiere di Siviglia -Ah, bravo Figaro! Bravo, bravissimo; fortunatissimo per verità! Pronto a far tutto, la notte e il giorno sempre d’intorno,in giro sta- , una melodia arabeggiante e un dinamico odore di spezie indiane, fastidioso più delle budella rivoltate del trippone alle docili orecchie dei professionisti di cadavere, abituati in realtà al pesce crudo delle loro zone. Taglia di qua e taglia di là, taglia su e taglia giù, bravi bravissimi e Puf. Il cadavere è disciolto nelle fognature. E chi lo sa, forse il sangue diventerà il pomodoro sulla pizza di splinter.
1 commenti:
Filologicamente interessante: per la seconda volta in questo blog, caro L., citi Splinter.
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