2009-12-30

Dichiarazione di intenti (se possibile, definire e non limitare).



I manifesti hanno sempre avuto l’aria polverosa di giustificazioni a posteriori per genialità casuali o appigli appuntiti a priori, per gente con poca capacità di sovvertire il vecchio, di costruire del nuovo, davvero,nuovo.

Questo angolo, non luogo nell’etere internautico, non sarà guidato da alcun manifesto.

Non è un blog monotematico, di cronaca in senso stretto, di cultura in senso ampio.

C’è spazio solo per lunghi sproloqui di gente che come spugna, si immerge nella vita, dal pane e salame in sù, fino a Dante( che in fondo sembra strano, ma era un uomo anche lui).

Gente a cui gira vorticosamente la testa per il vino, per il mondo, troppo spesso o troppo poco spesso; che si nasconde sotto i tavoli di virtù pubbliche altrui e di notte si risveglia, palpitante, spogliandosi di un corpo imbullonato e cibernetico che la costringe a rotolare in un solco metallico in discesa (rigorosamente) invece che a camminare; gente che danza di nascosto, sbattendo il piede al ritmo di tribù tribali solo mentali; gente che con la vita si sporca, a mani nude, o almeno ci prova.

Dunque, questo spazio:

figlio di una necessità ormai illegittima di riconoscersi di tanto in tanto, in un’umanità se non migliore, quanto meno diversa, magari un po’ retrò, che con la coscienza della propria finitezza ha ancora (o forse proprio per questo) il coraggio di rubarsi briciole di tempo e mangiarle, ingorda.


E che sia, una “buona” lettura.

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